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L'impegno del 1969
L'IMPEGNO DEL GRUPPO MARCHE (1969)
A. Il Perché
- La figura dell'"Architetto" inteso come professionista autosufficiente, mitico depositario dell'arte del costruire, geniale interprete delle esigenze del cliente e al suo inconsizionato servizio è da considerarsi superata.
- Il continuo evolversi tecnologico con il moltiplicarsi dei vari settori specialistici e le implicazioni d'ordine socio-economico che sempre di più accompagnano ogni intervento dell'uomo sul territorio non consentono al progettista singolo di poter risolvere i molteplici problemi che investono l'atto progettuale e di rispondere validamente alla funzione sociale che è chiamato ad assolvere.
- Il costituirsi in "gruppo di progettazione", in cui confluiscano diverse competenze ed inclinazioni e diverse discipline, appare pertanto indispensabile per superare l'attuale fase "artigianale" della professione e permette di offrire alla committenza quel prodotto di alta qualificazione, sia nell'aspetto tecnico-estetico che in quello economico-sociale, di cui la comunità ha oggi bisogno.
B. Lo Strumento
- Se il "Gruppo" è il soggetto necessario a rispondere ai nuovi compiti cui è chiamata la professione di architetto, un idoneo strumento di lavoro è la indispensabile premessa perché la volontà di collaborazione non resti velleitaria e il collegamento puramente "nominale"
- Tale strumento, consistente in uno studio organizzato secondo moderni criteri di efficienza e dotato di mezzi di lavoro più progrediti, deve permettere, attraverso il diuturno contatto, l'amalgamarsi del Gruppo ed il formarsi del suo metodo di progettazione.
- La creazione di tale strumento riveste pertanto un'importanza che va molto al di là del mero sforzo finanziario, in quanto rappresenta l'atto di fede di alcune persone che, in reciproca stima e volontariamente sacrificando qualcosa della loro individualità credono nella necessità di una ricerca comune per raggiungere una diversa scala di valori nell'attività professionale.
C. I Valori
- Primo fra essi il continuo affinamento tecnico e culturale dei componenti del Grupo, attraverso il costante confronto di idee, l'apporto delle quotidiane esperienze, il metodo dialettico nelle scelte.
- Altro valore la maggiore qualificazione nella progettazione, assicurata dal confluire in essa di diverse competenze nell'arco di diverse discipline.
- Nuovo valore la "Funzione Promozionale" che, in una regione a sviluppo ritardato come le Marche, priva di centri di ricerca in questo campo, lo studio di gruppo deve svolgere coagulando intorno a determinate iniziative gli interessi dei soggetti che si dedicano ai problemi di intervento sul territorio.
D. L'Impegno
- Il Gruppo Marche riconosce nella sua attività una prevalente funzione sociale, per cui, pur ponendosi al servizio del committente, non è disposto a seguirlo incondizionatamente e tanto meno prevaricando la legge, il bene della collettività ed i valori della cultura; esso, pertanto, mente non rifiuta a priori alcun tipo di committenza, si pone in posizione critica nei confronti delle sue richieste, rivendicando a sé certe scelte di fondo di carattere funzionale, formale e culturale, consapevole che qualunque intervento sul territorio (anche la casa del singolo) costituisce una scelta per la comunità, in quanto contribuisce a trasformare l'ambiente in cui vive.
- Il Gruppo Marche crede che la vera qualificazione progettuale è strettamente connessa alla soluzione di annosi problemi quale, ad esempio, l'uso pubblico del suolo, la pianificazione economico-urbanistica, l'industrializzazione dell'edilizia e la standardizzazione dei suoi componenti, la qualificazione del modulo imprenditoriale; pertanto il suo impegno professionale non può essere disgiunto da un impegno culturale e politico (soprattutto nell'ambito della realtà marchigiana, cui più strettamente partecipa), teso ad evolvere in tal senso le strutture della società.
- Il Gruppo Marche non vuol essere un organismo di esclusivo carattere professionale, geloso delle sue esperienze come un'industria dei suoi brevetti; mentre esso è aperto a qualunque confronto con tutte le forze della tecnica, della cultura e del lavoro, per la ricerca e la formulazione delle scelte capaci d'incidere positivamente su un civile assetto della comunità, in particolar modo di quella marchigiana.
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